Lettera agli studenti per il nuovo anno scolastico 2018/2019
Ciao ragazzi!
Sono davvero contento di potervi accompagnare, ancora una volta, all’inizio del nuovo anno scolastico. Mi piacciono gli inizi perché non devi essere grande per iniziare, ma devi iniziare se vuoi diventare grande. Allora, visto che in ogni inizio c’è qualcosa di magico, ho pensato di iniziare questa lettera con una citazione presa proprio da un “libro di magia”. In Harry Potter e l’ordine della fenice c’è la canzone del famoso cappello parlante che, verso la fine, dice così:
«Questa volta è un anno speciale, vi dico qualcosa ch’è senza l’uguale: e dunque, vi prego, attenti ascoltate e del mio messaggio tesoro ora fate. […] Scrutate i pericoli, i segni leggete, la storia v’insegna, su, non ripetete l’errore commesso nel nostro passato».
Sicuramente per voi questo è un anno speciale, soprattutto per quelli che iniziano o terminano il loro percorso scolastico. Ma è un anno speciale anche per il nostro Paese. Mentre per voi tutto sembra nuovo, – amici, classe, materie, professori – per l’Italia si intravede qualcosa di vecchio. A me non piace mentirvi (nessun adulto dovrebbe farlo nei confronti dei giovani) e per questo sento l’inquietudine e la responsabilità di dirvi, senza retorica, che iniziate questo nuovo anno scolastico in un tempo in cui odio e rancore hanno la meglio su intelligenza e passione; in un tempo dove i risentimenti prevalgono sui sentimenti e un insulto è più facile di un argomento. La scuola, perciò, oggi più che mai ha il dovere, non semplice, di formarvi – non informarvi! – affinché voi sappiate scrutare i pericoli, leggere i segni e discernere quello che la storia ci insegna. Non possiamo ripetere gli errori commessi nel nostro passato!
Per questo motivo, con tutto il cuore, chiedo ad ognuno di voi di approfittare di questo tempo scolastico per fare due cose: lasciare un segno e non perdere il sogno.
LASCIA UN SEGNO
Noi adulti avremmo dovuto farvi trovare una strada già segnata, migliore di quella che noi abbiamo percorso prima di voi. Così non è stato. Proprio per questo vi chiedo di lasciare un segno, di fare la differenza. Mi permetto, perciò, di suggerirvi due segni concreti.
Il primo lo conoscete già: è lo studio.
“Ecco qua – mi direte – mo pure il prete ci si mette”. Ma, amici miei, se studierete non avrete perso tempo ma avrete preso vento, come canta Ermal Meta. Avrete preso vento per navigare nel mare immenso della vita, seguendo la vostra rotta e non quella che altri hanno già tracciato per voi. Studiate per essere altro, per andare oltre. Oltre le vostre colonne d’Ercole ma anche per andare oltre la mediocrità, oltre i muri di ogni tipo, oltre le fake news, oltre la dittatura degli algoritmi. Abbiamo bisogno di giovani liberi che sappiano rinnovare le cose. Per questo motivo è importante studiare perché ogni volta che imparate qualcosa di nuovo, voi stessi diventate qualcosa di nuovo e il mondo cambia insieme con voi.
Un secondo segno concreto che potete lasciare, anche a chi verrà dopo di voi, è quello di trasformare la vostra classe in una sorta di profilo Instagram della Civiltà. Fra i cartelloni, la tavola degli elementi e le cartine geografiche degli anni ‘90, appendete pure le foto di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, di Malala Yousafzai, di Stephen Hawking, di Rosa Parks, di Aylan, di Rita Levi Montalcini e altri. Sono persone che non hanno pubblicato stories ma hanno fatto la storia della civiltà umana. Vedendo e aggiornando questa gallery, avrete più chiaro il senso del vostro cammino e del vostro impegno scolastico, ma soprattutto vi servirà a ricordare di restare umani quando tutti quelli intorno a voi sembrano averlo dimenticato.
NON PERDERE IL SOGNO
Tornando alla canzone del cappello parlante, questo è un anno speciale anche perché si celebrerà il Sinodo sui Giovani. Ad ottobre prossimo, Papa Francesco riunirà i Vescovi per parlare di voi e di come la Chiesa può esservi sempre più compagna di strada. Ai giovani italiani riuniti a Roma l’11 agosto scorso, Papa Francesco ha detto:
«I giovani fanno un po’ di paura agli adulti perché gli adulti hanno smesso di sognare, hanno smesso di rischiare, si sono sistemati bene. Ma voi non lasciatevi rubare i vostri sogni. “E come faccio, Padre, per non farmi rubare i sogni?”. Cercate maestri buoni capaci di aiutarvi a comprenderli e a renderli concreti nella gradualità e nella serenità. […] Non smettete di sognare e siate maestri nel sogno. Il sogno è una grande forza».
La scuola è, innanzitutto, un orto dei sogni. Qui dovete imparare a coltivare, a far crescere e maturare i vostri sogni. Non arrendetevi a chi vi dice che sognare è inutile, piuttosto ditegli che è inutile la vita di chi non sa sognare. Aiutate noi grandi a ritornare a sognare in grande, a ritrovare la potenza dei sogni. Se si sogna da soli è solo un sogno, se sogniamo insieme è la realtà che comincia.
Vi chiedo scusa se quest’anno mi sono dilungato più del solito, ma era importante per me dirvi tutte queste cose. Sarà che comincio a farmi vecchio… Auguro a voi, alle vostre famiglie, al Dirigente, ai Docenti e a tutti i collaboratori scolastici un anno ricco di segni e di sogni. Non lasciatevi bloccare dai vostri limiti ma superateli, e non pensate che un voto possa stabilire quanto valete davvero. A tal proposito, volendo chiudere questa lettera così come l’ho iniziata, il buon Silente avrebbe detto: «Sono le scelte che facciamo che dimostrano quel che siamo veramente, molto più delle nostre capacità».
Dio vi benedica e buon cammino, insieme!
Don Ivan Licinio, Incaricato PG Pompei