Commento di Venerdì 22 Dicembre 2017

Il canto del Magnificat esprime l’intima gioia di Maria, il frutto di grazia riversato in lei da Dio. È una preghiera di lode che esalta la paternità di Dio: un Dio che accompagna con amore il cammino di tutti i suoi figli, un Dio che guida con speranza i passi dell’umanità.

Anch’io sento quotidianamente la necessità di intonare con le mie parole, non sempre adatte, e i miei gesti, non sempre appropriati, un continuo magnificat a Dio. Egli mi cerca e mi chiama nella semplicità della quotidianità: mi interpella nelle ricerche di giovane laureando in teologia,mi mette in discussione nel servizio educativo agli alunni delle scuole in cui lavoro,mi pone dinanzi le continue sfide dell’attività pastorale della comunità parrocchiale in cui vivo; ma sempre mi incoraggia a riconoscere e a testimoniare la sua presenza e la sua grandezza d’amore.

Non voglio fuggire da questi richiami eseguire la comodità e l’istantaneità dei risultati:io voglio urlare, ogni giorno, nel silenzio del cuore la grandezza di Dio; voglio esaltarlo senza alcun timore per averci scelti, come testimoni di speranza e amore. Abbiamo bisogno di rivolgerci a Dio nel silenzio; la sua onnipotenza è troppo grande per qualsiasi parola.

Sia il silenzio della preghiera il nostro perenne canto di lode a Te; siano le nostre sceltedisinteressate il riconoscimentola Tua vicinanza; siano le nostre mani aperte a dar forma ai Tuoi progetti; sianole nostre azioni a renderti presente nel mondo e tra i fratelli.

 

a cura di Matteo Rizzo, Insegnante di Religione.