Vangelo (Lc 1,67-79)
In quel tempo, Zaccarìa, padre di Giovanni, fu colmato di Spirito Santo e profetò dicendo:
«Benedetto il Signore, Dio d’Israele,
perché ha visitato e redento il suo popolo,
e ha suscitato per noi un Salvatore potente
nella casa di Davide, suo servo,
come aveva detto
per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo:
salvezza dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano.
Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri
e si è ricordato della sua santa alleanza,
del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore, in santità e giustizia
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,
per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza
nella remissione dei suoi peccati.
Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio,
ci visiterà un sole che sorge dall’alto,
per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre
e nell’ombra di morte,
e dirigere i nostri passi
sulla via della pace».
Commento (a cura di Don Michele Falabretti, Resp. Servizio Nazionale PG)
Così prega Zaccaria, il padre di Giovanni Battista. Così oggi noi vogliamo esprimere la nostra meraviglia e la nostra gioia. Dio viene a visitarci: la sua verità più divina è racchiusa nell’essere umano più terreno; un bambino deposto sulla paglia!
È fragile, pieno d’amore, vulnerabile; nasce fuori dalla città, perché non c’è posto per un Dio che ama in questo mondo di concorrenza e di violenza. Basta pensare alla cronaca che in questi giorni ha steso un velo di tristezza sul Natale di molti.
Non c’è posto per un Dio pieno di tenerezza in queste nostre esistenze piene di razionalità così sicura di sé: e allora quando un Dio- Bambino bussa alla porta, il nostro mondo dichiara il “tutto esaurito”.
Ma Dio, nella nostra storia, trova sempre un posto: si mette là dove l’uomo non vuole andare e non vuole abitare; in una stalla.
In quest’angolo oscuro della nostra esistenza, dove emerge orgoglio e vergogna, paura e avarizia, e la volontà di escludere tutto e tutti: è proprio lì che Dio viene, per essere con noi e a nostro favore. Per trasformare la nostra paura e l’egoismo, in amore e apertura agli altri; le nostre ingiustizie ed esclusioni, in slancio di solidarietà verso tutti.
A Natale non cercate Dio nelle luci che scintillano. Cercatelo nell’oscurità delle stalle del mondo e della vostra esistenza. Perché è proprio lì che viene per salvarci!
E la gioia nostra può esplodere proprio come la gioia di Zaccaria: Dio è con noi, Dio è per noi!
Ormai possiamo dirlo: Buon Natale a tutti! Veglia il cuore, sveglia la vita! Buona giornata!